Nasce a Genova nel 1774, figlia di un agiato mercante.
Sposa Giacomo Mazzini, medico ed attivista della Repubblica giacobina di Genova.
Ebbe cinque figli, di cui l'unico maschio è Giuseppe, il maggior teorico del Risorgimento italiano.
Legatissima al figlio, si schierò apertamente dalla sua parte quando fu arrestato nel '30 come appartenente alla carboneria.
Per tutta la vita ne condivise la passione politica, tenendo i contatti con gli altri affiliati della società segreta e con grande coraggio e decisione finanziò ed organizzò gli spostamenti clandestini del figlio perseguitato.
Si infiammò per la Repubblica romana ed osteggiò Gioberti per le sue prese di posizione antimazziniane.
Di fervente fede giansenista, auspicava con forza la necessità di una repubblica unitaria che garantisse una maggiore giustizia sociale.
Giovanni Gentile scrive di lei che “la sua personalità era anche più forte di quella del figliolo”.
Interpretando la volontà del figlio in esilio, fu instancabile nel fare propaganda e nel raccogliere fondi per la sua causa.
Fu la prima donna iscritta nella “Giovane Italia”.
Quando morì, nel 1852, persino i suoi funerali, a testimonianza di Cattaneo e Pisacane, furono una imponente dimostrazione politica.