Nasce a Sampierdarena nel 1812 da Carlo, notaio.
Nel '33 viene arrestata per un appello rivoluzionario ai Genovesi contro Carlo Alberto, “traditore“ del 1821, che rivendica come suo per difendere il vero responsabile..
Liberata dopo due anni di carcere e confino, fece parte dei Comitati di soccorso per assistere i combattenti, lottò sulle barricate nella insurrezione genovese del '49 e per questo subì un altro confino.
Coraggiosa ed appassionata, promosse il movimento mazziniano femminile a Genova.
Fu lei ad ospitare Aurelio Saffi, malato di tifo. Accolse e nascose nella sua casa emigrati e perseguitati politici, fra cui Mazzini, che si mantenne con lei in un continuo contatto epistolare, accompagnato da incontri spesso fortunosi.
Lo ospitò in varie occasioni, fino alla di lui morte.
Fu considerata una delle maggiori esponenti del movimento mazziniano e nominata socia onoraria della Consociazione operaia genovese.
Muore a Genova nel 1873 ed in suo onore c'è una stele, con il bassorilievo del suo volto e ai piedi la citazione dalla “Spigolatrice di Sapri”.